Copia e modifica

martedì 3 novembre 2015

Sapone al cocco metodo a caldo


Questo sapone l'ho creato prima di partire per le ferie, di solito è quando sono più ispirata :-)

Ho utilizzato olio di cocco e mönoi de tahiti, il mönoi de tahiti non è altro che
olio di cocco profumato dall'infusione della foglia di Tiarè (una varietà del fiore di Gardenia)

Grazie alla fragranza intensa e decisa della gardenia il sapone risulta di un dolcissimo profumo estivo intensificato maggiormente dall'essenza cocco.

Ho aggiunto il latte di cocco per rendelo più idratante e anche un pò di polpa di cocco grattugiata per un leggero effetto scrub.

Questo sapone l'ho finito istantaneamente, l'ho amato per il profumo, la schiuma ricchissima e per la particolare durezza.

Ho utilizzato il metodo a caldo per conferire maggiormente un'aspetto grezzo al sapone e l'ho tagliato a pezzi grossi.


Ingredienti:

-Olio di cocco 900 gr.

-Olio mönoi de tahiti 100 gr (olio di cocco ed estratto di gardenia).

-Acqua 190 gr.

-Latte di cocco 190 gr.

-Soda caustica 155,76 gr.

-Polvere di cocco (una manciata)

-Fragranza cocco ( ho utilizzato aroma cocco di Segreti di natura) 24,11 gr.



Modifiche/sostituzioni

Se non trovate il latte di cocco utilizzate direttamente 380gr di acqua.

Se non avete olio monoi de tahiti, utilizzate direttamente 1000 gr. di olio di cocco.


Metodo a caldo e metodo a freddo a confronto:


Per questa ricetta ho utilizzato il metodo a caldo.

Il metodo a caldo e il metodo a freddo hanno in comune tre fasi:

1) Si scioglie la soda caustica nell'acqua.

2) Si scaldano gli olii o i burri.

3) Si unisce la soda caustica ai grassi e agli olii e si mescola fin quando il composto raggiunge la consistenza cremosa di una crema pasticcera.


Metodo a freddo:

4) si aggiungono gli oli essenziali, eventuali nutrienti extra, coloranti, o altro tipo di additivi (tipo spezie, fiori ecc.)

5) Si versa il sapone negli stampi dove la saponificazione si completerà nell'aco di 24-48 ore.

6) Il sapone viene tolto dagli stampie tagliato a pezzi e messo a staglionare per circa un periodo di circa due mesi.



 Metodo a caldo:

4) Il sapone viene versato in una pentola a cottura lenta o in una pentola con il metodo a bagno maria ad uan temperatura intorno ai 60°- 80° gradi.

5) Il sapone viene cotto fino a raggiungere la fase di gel,(il sapone raggiunge la consistenza di vaselina)

tale fase può variare in base al tipo di olio o burro utilizzato e si aggira intorno alle 1-2 ore circa.

6) Quando il sapone raggiunge una consistenza cerosa, si spegne il tutto e si aggiungono gli eventuali nutrienti, coloranti e additivi.

7) il sapone viene versato nello stampo.

8) il sapone vine tolto dallo stampo e viene tagliato se lo si desidera.

9) la satgionatura del sapone con il metodo a caldo ha tempi piuttosto ridotti,  c'è chi lo utilizza subito ma io lo sconsiglio vivamente.

Il sapone ha bisogno di stabilizzarsi e di perdere completamente la soda caustica.


Metodi a confronto:

In realtà io non li metterei a confronto,

a mio parere non è migliore una tecnica piuttosto che l'altra, direi semplicemente che si ottengono risultati differenti.

Risultati che si possono affinare maggiormente con la pratica.

nel metodo a caldo il sapone ottenuto ha un aspetto grezzo, i nutrienti e gli olii essenziali

vengono aggiunti in una fase in cui la soda caustica ha perso aggressività e quindi mantengono maggiormente le loro caratteristiche.

Il sapone a freddo ha un aspetto più liscio e può prendere la forma che  si desidera in quanto aderisce perfettamente allo stampo,

anche il colore risulta più uniforme.

Qualsiasi tecnica decidiate di provare il mio consiglio è provatela più volte fino ad ottenere l'effetto che desiderate!

Questo è l'aspetto del sapone con solo olio di cocco:

Mentre  questo è l'aspetto del sapone con l'aggiunta dell'olio monoi de tahiti:

Per il video completo cliccate qui:


http://www.youtube.com/watch?v=aD_bwjTYIUY


venerdì 29 maggio 2015

Come fare oleolito di carota

L'olio di carota possiede numerose proprietà curative e benefiche, in particolare si utilizza per prevenire l'invecchiamento della pelle.
L'olio di carota contiene una notevole quantità di antiossidanti come il betacarotene (precursore della vitamina A) vitamine del gruppo B, PP, D ed E.
Gli antiossidanti ci aiutano a prevenire i segni dell'invecchiamento e a proteggere la nostra pelle dalle aggressioni esterne come i raggi UV.
Per le sue caratteristiche l'olio di carota offre una protezione base all'epidermide quando la pelle si espone ai raggi solari.
L'alta concentrazione di betacarotene aiuterà la nostra pelle a mantenere un bel colorito abbronzato in quanto stimola la produzione di melanina (la melanina è la determinante primaria del colore della pelle umana) in tal modo manterremo la nostra abbronzatura più a lungo nel tempo.

Come Usarlo:
L'olio di carota può essere usato davvero in mille modi!

  • Per mantenere l'abbronzatura da applicare prima della doccia.
  • Come idratante post doccia da spalmare sul corpo sulla pelle umida e poi tamponata con l'asciugamano.
  • Può essere usato come ingrediente nei saponi fatti in casa.
  • In aggiunta alle creme (qualche goccia) ne potenzia l'effetto.
  • Spettacolare nelle maschere viso!
  • Ottimo anche negli olii solidi da massaggio che io adoro tanto portare in vacanza con me...








Farlo in casa è super semplice, vi lascio il link al mio video che vi spiega step-by-step come produrlo:
Oleolito di carota fatto in casa



domenica 24 maggio 2015

Sapone alla lavanda e miele


Adoro il sapone fatto in casa!
Questo sapone è una vera coccola per il corpo e per l'olfatto!
Da tempo ormai, preferisco il sapone fatto in casa a quelli industriali.
I saponi industriali infatti, hanno solo un buon profumo e un sacco di schifezze dentro!
Questo sapone ha il classico odore della lavanda e l'aggiunta di miele lo rende ancora più dolce.
È un toccasana per chi ha la pelle delicata, soprattutto per chi ha quei fastidiosi rossori tra le pieghe della pelle.
Questa ricetta è una mia creazione, ci ho messo dentro il burro di Karitè e il Burro di cacao, che hanno un effetto molto  nutriente sulla pelle.
Un consiglio? Provare per credere!















-Gli ingredienti sono i seguenti:


  • Burro di cacao              60    gr.
  • Burro di karitè              50    gr.
  • Cera d'api                    20    gr.
  • Olio di cocco               200  gr.
  • Olio di oliva                 510  gr.
  • Olio di mandorle dolci  60    gr.
  • Olio di ricino                 100  gr.
  • Acqua distillata:           300 gr.
  • Soda caustica              135 gr.


  • Olio essenziale di lavanda 10 ml
  • Foglie di lavanda  una manciata
  • Miele due cucchiai



Per conoscere la procedura di preparazione,
date un occhiata al mio video:




Come usare la caterinetta o il tricottino


Oggi voglio parlarvi di come imparare a usare la Caterinetta.

I passaggi sono pochi ed estremamente semplici:


  • Per prima cosa, inserite il filo all'interno del cerchio e con la mano sinistra tenete ben saldo il filo che esce da sotto.

  • Girate il filo intorno al primo chiodino che si trova vicino alla mano destra. 

Il movimento deve andare da destra verso sinistra.















  • Girate quindi il filo allo stesso modo negli altri chiodini



  • Girate il filo anche intorno al primo chiodino di avvio.












  • A questo punto, prendete il gancetto in dotazione e con la mano destra portate la prima maglia che avete creato sopra l'ultima.


  • Ogni volta che tirate fuori la maglia, con la mano sinistra, tirate sempre il filo che fuoriesce in modo tale da dare una corretta tensione al lavoro.

  • Girate il filo nella parte esterna ai chiodini in modo da formare un cerchio.

Tirate fuori quindi tutte le maglie.

  • Continuate a ripetere quest'ultimo passaggio fino all'ampiezza che desiderate...



Questo è il cordoncino creato con la caterinetta a forma di bruco. 
cordoncino caterinetta


Tricottino o Caterinetta

Il tricottino detto anche caterinetta, viene utilizzato per creare cordini di forma tubolare.
La sua nascita risale intorno al medioevo quando veniva utilizzato per creare delle solide briglie per i cavalli.
In Piemonte il termine caterinetta, veniva attribuito alle giovani sarte la cui santa protettrice è appunto santa Caterina.
Ne esistono in commercio di tantissime forme, come ad esempio a forma di bruco, di fiore, o anche di fungo.

L'attrezzo ha un certo fascino retrò e piace a tutti sia ai bambini, sia ai grandi perché è semplice e divertente.


Knitting loom

Ciao a tutti,
questo è il mio primo post e mi piacerebbe parlarvi di uno strumento per lavorare la maglia scoperto di recente e che a solleticato la mia fantasia.
Sto parlando del  telaio a maglia, meglio conosciuto come Knitting loom oppure Telar Maya, o Telar Azteca, o ancora Telar peruviano.
Ho notato che qui in Italia è poco praticato e ho pensato che magari ci sono tante persone che come me  hanno voglia di imparare a praticare questa tecnica di lavorazione.
Il telaio lana, può avere diverse forme che naturalmente producono risultati differenti.Il primo Telaio che voglio farvi vedere è quello che ho creato io assemblando dei semplici paletti comprati al Brico. 


Non pensavo che piantare due chiodi risultasse in realtà piuttosto complicato!